Il matrimonio cattolico ha profonde radici nella tradizione italiana, è cosa nota. San Pietro ed il Vaticano si trovano proprio a Roma. Ragion per cui in Italia si trovano probabilmente le più belle chiese cattoliche al mondo. Dal X secolo in poi i maggiori artisti hanno decorato cupole, cappelle e navate di piccoli gioielli di architettura e di maestose cattedrali.
Nella maggior parte di queste chiese si officiano matrimoni normalmente nel fine settimana, (ma non necessariamente). Ogni parrocchia ha un suo vademecum per cui è bene contattare il sacerdote per non incappare in qualche no all’ultimo momento. Inoltre, il periodo estivo che va da maggio a settembre è quello in cui si svolgono la maggior parte delle funzioni nuziali per cui è sicuramente buona cosa fissare la data con largo anticipo per non dover sentirsi dire che il giorno scelto per il proprio matrimonio è già occupato.
L’iter burocratico per un rito religioso cattolico prevede che vengano affisse le pubblicazioni religiose per 8 giorni (comprese due domeniche). Passate le due settimane il parroco rilascia un certificato con il quale si possono avviare le procedure civili. Il matrimonio celebrato in Chiesa viene chiamato concordatario in quanto lo Stato Italiano ne riconosce la valenza civile.
La burocrazia di una cerimonia religiosa secondo il rito cattolico romano o ambrosiano è regolata da regole generali disposte dalla Curia romana e da circolari di indirizzo che possono essere recepite e interpretate diversamente a seconda della Diocesi. Insomma, ci sono tante regole, molte sono discrezionali, e spesso nel tentativo di aggirarle rischiate di inimicarvi la parrocchia col rischio di rovinare tutto. La soluzione dovrebbe essere semplice: scegliete questo tipo di cerimonia solo quando credete davvero nel suo valore.
È davvero difficile suggerire una chiesa rispetto a un’altra perché molto dipende da quello che gli sposi desiderano. C’è chi ama le piccole chiese di campagna, chi cerca invece la cattedrale e chi ancora vorrebbe una chiesa su un promontorio o a picco sul mare o in cima a una montagna.
La scelta è davvero difficile. Noi abbiamo pensato di darvi qualche suggerimento tra quelle che conosciamo e che ci hanno ispirato o quelle che hanno incantato gli occhi dei nostri sposi.
Ci sono chiese molto piccole in luoghi da fiaba come la Cappella di Vitaleta in val d’Orcia o la Chiesa di Santa Maria del Soccorso ad Ischia; ci sono chiese che lasciano a bocca aperta come il Mausoleo di Santa Costanza a Roma, il Duomo di Orvieto con spettacolari interni; o ancora chiese che si trovano su promontori mozzafiato come la Chiesa della SS. Annunziata di Vico Equense, Penisola Sorrentina oppure il Santuario della Madonna del Sasso – Boleto.
Queste sono alcune delle più famose, ma davvero, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Sposarsi in Chiesa richiede un comportamento consono e rispettoso del luogo che rimane di culto e ancorato a regole da rispettare nel principio del rispetto e della buona educazione.
Una volta fatta la vostra scelta, chiedete al parroco le regole e i costumi da rispettare e se ci sono vincoli. È sempre meglio sapere prima se potete allestire il luogo con i fiori o se potete lanciare il riso alla fine, per esempio, piuttosto che scoprirlo solo all’ultimo e dover riorganizzare tutto.
Il modo migliore per farlo è creare fin da subito una buona relazione con il parroco che celebrerà il vostro matrimonio. Fategli domande, chiedete se sono consentite le foto durante il rito, dove possono posizionarsi i video maker. Se avete optato per una messa suonata o cantata fate sapere al parroco quali brani desiderate, se desiderate realizzare il libretto della cerimonia coinvolgete il sacerdote e chiedetegli consigli: se avete previsto dei momenti particolari, come la lettura della preghiera dei fedeli o delle letture durante la liturgia della parola dai vostri ospiti, un canto speciale durante una particolare fase del rito oppure un ingresso degli sposi diverso dal tradizionale.
Non dimenticatevi di concordare anche tutta la fase degli allestimenti: quale tipo di decorazione è concessa e quando chi se ne occupa potrà accedere in chiesa e con quali orari.
Il galateo richiede anche un comportamento rispettoso del luogo di culto che va rispettato da voi e dai vostri ospiti. Per esempio, l’abbigliamento. Le donne devono avere le spalle coperte e abiti non troppo corti.
La celebrazione del vostro matrimonio con rito religioso è un momento davvero emozionante che renderà il vostro giorno davvero speciale. Vediamo nel dettaglio i diversi passi della celebrazione.
Ingresso della sposa
L’ingresso della sposa è uno dei momenti più attesi. Potete scegliere di arrivare e farvi accogliere dai vostri ospiti e dal vostro futuro marito all’ingresso oppure (molto più da favola) scegliere di far entrare tutti in chiesa prima del vostro arrivo e fare la vostra entrata percorrendo la navata al braccio di vostro padre, di vostro fratello o di entrambi i genitori e raggiungere il vostro sposo all’altare. È un momento davvero emozionante.
L’inizio del rito: la cerimonia
Il matrimonio si inserisce nel rito della messa che ha delle varianti rispetto a una messa comune. In primo luogo il rito del matrimonio che avviene tra la liturgia della parola e quella eucaristica. In genere, se il matrimonio è celebrato durante la settimana o non durante la messa di precetto, alcune parti sono ridotte oppure omesse.
Nella messa di precetto (quella festiva) la liturgia della parola prevede 4 momenti: la prima lettura, il salmo responsoriale, la seconda lettura e il brano del Vangelo. In alcuni casi, tra cui i matrimoni celebrati in momenti diversi dalla messa solenne, la seconda lettura può non esserci passando subito alla lettura del Vangelo.
A volte, il parroco concede di leggere letture diverse da quelle previste e legate all’amore e al matrimonio (per esempio, passi dal Cantico dei Cantici, l’inno all’amore o alla carità di San Paolo, ecc.).
Subito dopo la liturgia della parola, si passa al rito del matrimonio, durante il quale c’è lo scambio delle promesse e lo scambio delle fedi che si conclude con la dichiarazione dell’unione degli sposi.
Dopo il momento più emozionante e importante segue la preghiera dei fedeli, il rito di offertorio e la liturgia eucaristica con il rito della Comunione durante il quale gli sposi riceveranno l’Eucaristia seguiti da testimoni, genitori e da tutti i presenti.
L’uscita degli sposi dalla Chiesa
La messa dura circa 40-50 minuti e si conclude con la benedizione degli sposi e degli invitati. All’invito del parroco “la messa è finita, andate in pace” la celebrazione è conclusa e tutti possono uscire per preparare l’accoglienza degli sposi.
Dopo aver firmato i registri con i testimoni e fatta qualche foto, gli sposi sono pronti per uscire per essere applauditi come marito e moglie sotto il segno propiziatorio del lancio del riso (o in alternativa di petali di fiori).
Vi sono diverse regole da seguire che devono innanzitutto rispettare le esigenze di culto ma anche le abitudini del parroco per cui ci riserviamo sempre di verificare la fattibilità dei nostri progetti tenendo conto di queste due variabili.
A noi piace valorizzare l’entrata della Chiesa con composizioni floreali, vasi ed oggetti particolari che rispecchiano il mood che gli invitati scopriranno anche al ricevimento.
La navata centrale come l’altare maggiore devono accogliere invitati e sposi ma la scelta del tipo di fiori e decorazioni va studiata tenendo in considerazione dimensioni e stile della chiesa, prevalenza di colori sia all’interno che all’esterno, presenza di affreschi e posizione dell’entrata stessa.