Il matrimonio ebraico

Il matrimonio con rito ebraico è affascinante e ha una connotazione fortemente simbolica. Infatti il matrimonio per la religione ebraica ristabilisce l’unità di Adamo (che racchiude i due principi del maschile e femminile) e garantisce la continuità del popolo ebraico attraverso la procreazione.

Quando una coppia decide di sposarsi seguendo il rito ebraico deve comunicarlo all’ufficio del Rabbino con il quale si stabilirà la data del matrimonio e tutta la fase precedente (gli incontri preparatori, una sorta di corso prematrimoniale come avviene per esempio con il rito cattolico). Una volta scelta la data e fatte le pubblicazioni si procede con la stesura del Ketubà, il contratto prematrimoniale che tutela in particolare la futura moglie, e che verrà firmato durante il matrimonio.

Dove si celebra il matrimonio con rito ebraico in Italia
Solitamente si celebra in sinagoga, ma non è esclusa la scelta di altri luoghi, per esempio all’aperto. Siccome il concetto ebraico di matrimonio risale alla santificazione dell’uomo e della donna, le mura di un tempio (mikdash me’at) possono essere sia quelli di una sinagoga, sia quelli di una casa.

 

Sinagoga
In Italia, le sinagoghe sono concentrate prevalentemente nel centro-nord, dove sono più presenti gli antichi ghetti. In queste aree si trovano alcune delle più belle sinagoghe italiane:

  • In Veneto a Venezia e a Padova;
  • In Piemonte, a Casale Monferrato, Carmagnola e Cherasco;
  • In Emilia Romagna, a Ferrara;
  • In Toscana, a Siena e Pitigliano;
  • Nelle Marche, ad Ancona, Pesaro, Senigallia.

Le sinagoghe in Italia sono davvero molto particolari e molto belle. Hanno interni riccamente decorati di epoche diverse e quindi con stili architettonici che variano dal barocco al rococò al neoclassico.

 

In casa o all’aperto
Ultimamente si è diffusa la tendenza a celebrare i matrimoni con rito ebraico all’aperto oppure in casa. Infatti, anche il domicilio privato può prestarsi per organizzare una cerimonia di matrimonio, perché come la sinagoga è chiamato Mikdash Me’at.
qualunque sia la scelta degli sposi, è fondamentale che il luogo dedicato alla cerimonia sia guidata dal principio di Kedushah.

La cerimonia con rito ebraico

Per produrre effetti civili in Italia il matrimonio ebraico deve avere alcune caratteristiche che si uniscono a precise azioni formali e rituali solenni che ne determinano la validità per la religione ebraica. Come abbiamo anticipato prima, la stesura della Kedushah per esempio è obbligatoria e il rituale va rispettato. Vediamo come si svolge la cerimonia.

Il giorno delle nozze gli sposi si recheranno nel luogo della celebrazione, in sinagoga per esempio, dove ad attenderli fuori ci sarà il corteo nuziale (che deve essere di almeno 10 persone, perché è il numero minimo di una comunità). La cerimonia nuziale si svolge sotto il tradizionale baldacchino nuziale di velluto rosso bordato d’oro, chiamato Huppah (baldacchino nuziale) ma anche Kiddushin (santificazione).

Il rabbino, o comunque chi officerà la cerimonia, porge il calice di vino agli sposi pronunciando la benedizione e lo sposo mette l’anello al dito della sposa pronunciando la formula tradizionale. Poi davanti al testo sacro della Torah, gli sposi con il rabbino e i genitori pronunceranno le ultime benedizioni.
È al termine della cerimonia che lo sposo infrange il calice del vino a terra. Questo è un atto simbolico volto a indicare il ricordo della distruzione del Tempio di Gerusalemme e l’allontanamento del popolo ebraico dalla Terra Santa. Questo rito serve a purificare gli sposi che rinascono senza peccato per iniziare una vita nuova insieme.

La festa di matrimonio in stile ebraico

Dopo il rito del matrimonio può avere inizio la festa con il banchetto. Prima di tutto ci sarà la benedizione della Challah, il pane tradizionale intrecciato che simboleggia l’unione delle famiglie.
E poi che la festa abbia inizio! I matrimoni ebraici sono davvero pieni di gioia e allegria. Pensate al buon cibo, ovviamente Kosher, e alle danze tradizionali come la Hora, dove gli sposi mentre reggono i lembi di un fazzoletto che li unisce, vengono alzati su delle sedie e portati in giro per la sala a tempo di musica. Al grido benaugurale Mazel Tov, la festa prosegue.

Il banchetto di nozze ebraico

È importante che i cibi consumati durante il banchetto siano Kosher, ossia “adatto”. Kosher infatti un insieme di regole religiose che governano la nutrizione di tutti gli Ebrei osservanti e determinano i cibi e anche la loro preparazione. Queste regole derivano direttamente dalla Bibbia, la Torà.

Quali sono le regole principali?
Carne e pesci

– Non si possono mescolare carne e latticini.
– La carne consentita è quella di animali ruminanti e con lo zoccolo spaccato in due: mucca, il vitello, la pecora, la capra, per esempio. E non il coniglio, il maiale, il cavallo e la carne di animali impuri come alcuni marini (quelli senza squame e senza pinne, come i crostacei e i molluschi), gli uccelli rapaci e i rettili.
Latte e derivati
Latte e latticini provenienti da qualunque animale kosher sono a loro volta kosher, ma non possono essere consumati, né mischiati con la carne.

Efficacia civile del matrimonio ebraico

L’ebraismo è una delle religioni che ha raggiunto un’intesa con lo Stato Italiano per il riconoscimento civile della cerimonie nuziale. Per ottenerne il riconoscimento occorre che il ministro che celebra il rito sia un cittadino italiano e che abbia la qualifica certificata dall’Unione delle Comunità ebraiche Italiane.
Come avviene per i matrimoni cattolici, . Successivamente, si deve poi procedere alla trascrizione degli atti di matrimonio nei registri dello Stato Civile.
Per evitare che il matrimonio sia considerato nullo per lo Stato, verificate che il ministro sia anche in quelli ebraici dopo la funzione rituale, il ministro deve leggere gli articoli del Codice Civile italiano che regolano il matrimonio cittadino italiano e che la sua qualifica sia certificata dall’Unione delle comunità ebraiche.

Quando celebrare il matrimonio ebraico

I matrimoni ebraici non devono mai essere celebrati durante lo Shabbat, cioè dal tramonto del venerdì fino al tramonto del sabato, né durante le festività religiose, la Pasqua ebraica o nelle ultime tre settimane dell’estate.

L’allestimento della sinagoga per il matrimonio ebraico

Da un punto di vista del design abbiamo la possibilità di creare ambientazioni importanti, in particolare la Khuppah, il baldacchino nuziale che, a seconda sia all’interno della sinagoga oppure all’esterno, diventa punto focale per la cerimonia.

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